IL PROGETTO

Rimini città " centro benessere" per animali

Più che uno slogan vorrei diventasse un obbiettivo, il nostro obbiettivo.

Rimini è una città piena di potenzialità, di persone che si impegnano per il benessere di questi nostri piccoli amici, è con questa realtà che mi voglio confrontare… siete voi i miei interlocutori naturali.

Mi riferisco a chi è in prima linea per la difesa della loro salute e dei loro diritti, a chi fattivamente è dalla loro parte, a chi condivide con loro i problemi di tutti giorni, a chi vive pienamente questa relazione unica e gratificante.

E’ necessario rendersi conto che siamo tutti quanti una faccia della stessa medaglia, uniti da un unico fine, non è importante da dove si parte, ognuno di noi ha un suo percorso, una sua storia, un suo modo di vedere le criticità, ma è come si arriva che farà la differenza… solo lavorando in sinergia riusciremo a far diventare Rimini una città “centro benessere” per gli animali.



Il canile …verso un rinnovamento culturale e il gattile?


I canili odierni non soddisfano più le richieste a cui devono far fronte, sono inadeguati strutturalmente e funzionalmente, quello che va rivisto è il modello canile, che non riesce a contenere le richieste della società e non è orientato verso una integrazione del cane nel tessuto sociale. Si deve avere il coraggio di cambiare, di lasciare questa vecchia logica, il canile dovrà essere una struttura più accogliente, un posto dove fare la gita domenicale e dove si costruiscono relazioni durature. Il canile deve quindi diventare un luogo di promozione della cultura animale, per ottenere questo è necessario un rinnovamento culturale.



Gli obbiettivi da raggiungere:

Diminuire il tempo di permanenza del cane in canile, favorire il turn over, evitare il loro rientro, prevenzione fenomeno abbandono.

In seguito alla legge 281/91 il canile, da struttura di mera emergenza ( anticamere della morte),diventa un centro attraverso cui monitorare il fenomeno del randagismo, un punto dove creare le premesse per incentivare le adozioni, promuovendo il turn over. Il canile allo stato attuale è più un luogo di detenzione, di contenimento, nel quale i cani mantengono, acquistano o peggiorano le loro problematiche che poi, o saranno di ostacolo al loro affidamento o la ragione di un loro rientro. E’ urgente rivedere tutta la filiera sociale del cane a partire dal canile, che deve diventare un luogo di transito e non una “discarica” dove si abbandonano i “rifiuti”… fino alla loro morte.

Proposte

- I cani del canile devono seguire un percorso di valorizzazione in modo che, il tempo trascorso al canile, non sia inutile alla loro reintroduzione nel tessuto sociale, questo percorso deve avvenire nel rispetto delle sue caratteristiche etologiche.

- Inserimento in canile di una nuova figura professionale di collegamento tra il canile e il consesso sociale, capace di inserirsi nella filiera della adozioni favorendole e strutturandole, il Medico Veterinario Comportamentalista, che lavorerà in sinergia con le forze già presenti in campo e avrà proprie funzione specifiche:

1) Visita comportamentale animali presenti in canile

o valutazione di eventuali patologie comportamentali e loro risoluzione mediante somministrazione di terapie riabilitative, interne, tramite il CrC, o domiciliari nel caso si possa prevenire l’entrata in canile dei cani con disturbi comportamentali lievi e con proprietari motivati.

2) Consulenza pre-adottiva e post-adottiva

o Evitare il ritorno degli animali in canile attraverso una adozione responsabile, favorendo l’inserimento del cane nel nuovo contesto familiare.

3) Scheda candidato affidatario

o Definire e valutare i parametri di affidamento per una corretta e duratura relazione uomo-cane

- Sensibilizzazione della cittadinanza mediante progetti di educazione e formazione per una corretta relazione uomo-animale al fine di creare cittadini-proprietari responsabili,

o Fare una corretta informazione, il più capillare possibile, favorendo le adozioni responsabili e prevenendo i problemi legati agli episodi di aggressività.

- Nuova gestione delle adozioni con operatori e volontari qualificati

o Favorire il turn over dei cani, facilitare le adozioni e impedire il loro rientro nel ciclo degli animali non voluti.

- Favorire campagne di sterilizzazione anche mediante convenzioni con l’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Rimini.

o Prevenzione abbandono per cucciolate indesiderate


Realizzazione del Centro di riabilitazione Comportamentale

(CrC)

Il nostro obbiettivo è realizzare il CrC, cioè una struttura per il recupero dei cani problematici presenti sul territorio comunale, di medio-piccole dimensioni potrà ospitare una media di 10 cani. Questo centro, potrà avere una localizzazione propria o essere inserito in una struttura già esistente sul territorio, che garantisca determinati parametri strutturali e di servizi, sarò gestito da personale qualificato, e diretto da un Medico Veterinario Comportamentalista coadiuvato da educatori cinofili. Il CrC fornirà servizi di gestione e riabilitazione delle patologie comportamentali dei cani presenti al Canile Comunale.

Come?

- emendando le patologie comportamentali attraverso percorsi di riabilitazione mirati e massimizzando il turn over dei cani presenti, favorendone l’adozione o il ritorno nel loro contesto familiare.

- Supportando il canile comunale che spesso si trova a dover gestire cani con patologie comportamentali gravi, riferite soprattutto a fenomeni di aggressività,(la maggior parte delle terapie riabilitative per cani problematici non possono essere svolte dai proprietari in quanto spesso sono all’origine del problema stesso), Questi cani senza nessun intervento mirato e specialistico complicherebbero la loro patologia iniziale, senza nessuna possibilità di seguire un processo di adozione.



Un gattile per Rimini

A Rimini non esiste il Gattile !

L’ultima strutture che adempiva a questo scopo era quella fatiscente di Via Dario Campana, quindi è arrivata l’ora che Rimini abbia il suo gattile.

Allo stato attuale, esistono delle gabbie di ricovero per gatti feriti o malati, tipo un zona temporanea, ed è inutile ribadire che questo tipo di ambiente è molto pericoloso per tutti i gatti che vi si trovino a transitare, che possono entrano sani e poi magari ritrovarsi malati.

Non credo che, tra tutte le associazioni che si occupano delle colonie feline ci sia qualcuno contrario a questa proposta la cui realizzazione e fondamentale anche per i programmi di sterilizzazione (purtroppo ci sono ancora persone che non sterilizzano le gatte femmine e abbandonano troppo spesso i gattini, nonostante ci siano campagne di sensibilizzazione e incentivi da parte di istituzioni e associazioni). Il gattile è indispensabile per evitare tutti questi problemi e per salvare migliaia di gatti abbandonati.



Il “nuovo” volontariato, valorizzazione di questa risorsa professionale ed umana.


Sulla base di questi presupposti è importante che anche il ruolo del volontario e di chi opera all’interno del canile, segua questo processo di rinnovamento e sia quindi messo in condizione di aggiornarsi alla nuova situazione, non basterà più il suo vissuto e dovrà ri-conoscere il cane e considerare il nuovo contesto in cui andrà a vivere.

L’importante funzione svolta dagli operatori di canili e gattili, nei riguardi della tutela del benessere dei cani e dei gatti, nella gestione delle strutture di ospitalità, nelle adozioni degli animali in stato di abbandono, va sostenuta con l’aggiornamento e la formazione.

Valorizzare questa risorsa professionale ed umana è fondamentale per poter fornire un servizio migliore sia alla collettività che agli animali stessi.

C’è una frase che riassume questo importante concetto “ la gratuità del proprio intervento non giustifica la non conoscenza”.

Come è altrettanto importante informare ma soprattutto di uniformare, il modo di operare e quindi di gestire il canile e le sue risorse.

Proposta - Formazione del personale volontario,

- Creazione di un ufficio di relazione con il pubblico, che non solo darà informazioni ma si occuperà della pubblicità e quindi dell’interfaccia anche con le istituzioni.

- Favorire personale qualificato per la gestione comportamentale del canile e per un efficace orientamento all’adozione

Gli obbiettivi che si intendono raggiungere

1. Sorveglianza delle principali patologie comportamentali presenti in canile

2. Evitare situazioni pericolose per la propria incolumità fisica

3. Favorire le adozioni e diminuire i rientri per rinuncia

4. Evitare relazioni ( pet ownership) all’interno del canile

5. Avere un personale qualificato che affronti correttamente i bisogni e le problematiche dei cani gestiti in canile, capace di dare corrette informazioni ( secondo criteri etologici e non secondo impulsi dettati dalla propria emotività), valutando la relazione e favorendo una adozione consapevole.



La Guardia Medica Veterinaria… è assurdo pensare che a Rimini non esiste!


Allo stato attuale, nel Comune di Rimini, non esiste un servizio di Guardia Medica Veterinaria per animali d’affezione di proprietà.

Chi avesse bisogno di un veterinario per una urgenza relativa al suo animale d’affezione, non ha nessun riferimento e può solo affidarsi al caso cercando veterinari su motori di ricerca attraverso internet.

Rimane il fatto che il Medico Veterinario, semmai risponda alla chiamata,non ha nessun obbligo di evaderla se per qualsiasi motivo fosse impossibilitato a farlo.

Di fatto, in una situazione di urgenza, il proprietario dell’animale d’affezione, si troverebbe a comporre diversi numeri telefonici di veterinari, senza avere la certezza di ottenere il servizio che gli necessita, con spesso anche gravi conseguenze per l’animale sofferente.

Chi ha urgenza di reperire un Veterinario, lo vuole contattare subito senza dover fare telefonate e sentirsi rispondere ( se risponde), da chi dovrebbe aiutarlo, che è fuori sede o impossibilitato a farlo, è una situazione stressante che da una immagine scadente di un servizio importane che riguarda il benessere dei nostri piccoli amici e che va ristrutturato in maniera più pratica ed efficiente.

La mancanza di una guardia medica veterinaria, oltre a creare disagio e incertezze per chiunque abbia animali d’affezione, è un danno anche per la nostra immagine turistica, per chi sceglie di passare le proprie vacanze a Rimini in compagnia del proprio animale . Non scordiamoci che negli ultimi anni c’è stato un’ importante apertura delle strutture alberghiere, di case vacanze e anche di zone del nostro arenile che accettano animali al seguito e quindi è necessario garantire le strutture sanitarie di supporto evitando di dare una immagine scadente della nostra rinomata accoglienza, seppure riferita agli animali d’affezione.

Proposta - Istituire un servizio di Guardia Medica Veterinaria per animali d’affezione, tramite convenzione con cooperative, associazioni mediante la partecipazione dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Rimini che fornirà i nominativi dei medici veterinari che aderiscono al servizio, sarà cura dello stesso Ordine ( o delle cooperative) gestire le turnazioni.

L’obbiettivo che si intende raggiungere

Garantire un servizio di Guardia Medica Veterinaria efficiente e pratico in cui, chi ha bisogno di contattare un veterinario per una urgenza, dovrà avere accesso diretto al suo numero di cellulare e dove, negli orari di copertura, venga garantita l’assistenza medica a tutti gli animali d’affezione.



La Zooantropologia Didattica… il traghetto verso una nuova generazione di proprietari responsabili.


Il rapporto uomo-animale è oggetto di sempre maggiore interesse da parte dell’opinione pubblica, dei mass media e anche, negli ultimi anni, del mondo politico soprattutto in relazione all’aumento del numero degli animali familiari, degli animali urbani con i relativi aspetti igienico-sanitari.

E’ mia convinzione che vi sia un scarso rispetto per il reale valore dell’animale e che questo nasca da una scarsa valutazione della sua importanza nella storia dell’uomo e del suo ruolo pubblico, sociale, formativo, emendativo, assistenziale, nella nostra società.

Ritengo alla luce di questi fatti, importantissimo entrare nelle scuole, impostando una corretta relazione con l’alterità animale rivolgendoci ai futuri proprietari dei nostri piccoli amici. Gli animali non producono solo latte o miele, ma anche relazioni che vanno strutturate, per fare questo è importante, fin da piccoli, capire il ruolo specifico che l’animale d’affezione occupa nella nostra vita.

Esiste una scienza che si interessa di questo ed è la Zooantropologia Didattica, disciplina che migliora la relazione con l’animale valorizzandola, che da indicazioni su come gestirlo e di come prevenire incidenti, di come prendersi cura di lui rispettando i suoi bisogni, che educa al rispetto degli animali e dell’ambiente.

Gli animali sono un importante punto di riferimento per l'essere umano, soprattutto per il bambino che però ne ha ancora una visione mediatica prodotta da televisione, cinema e stampa: l’animale è rappresentato come una icona molto lontana dal suo mondo reale, tanto lontana che se chiediamo ad un bambino come si comporta un tirannosauro, te lo sa dire; se gli chiediamo come si comporta un vitello, non lo sa e forse non lo ha neppure mai visto!


Proposta - Educazione al rapporto uomo-animale nelle scuole dell'obbligo

Sviluppo di una corretta relazione uomo-animale, conoscenza e rispetto della diversità animale. È importante far conoscere gli animali ai bambini che credono di conoscerli, ma in realtà ignorano anche gli aspetti basilari del loro comportamento, hanno molte idee sbagliate e pregiudizi che spesso conducono ad alterazioni nelle disposizioni verso gli animali ( zoofobie, zoointolleranze, zoomanie) che condizioneranno questo rapporto per tutta la loro vita.



Aree di sgambamento… poche e fuori controllo!

Trilly


Rimini, purtroppo, non è una città a “dimensione cane”, i suoi tanti vincoli limitano lo spazio vitale ai nostri piccoli amici, indispensabile per poter manifestare i loro comportamenti di specie, come scritto nel loro etogramma.

Le aree di sgambamento, destinati appositamente a loro, sono troppo poche e vanno potenziate (distribuendole nei nostri parchi cittadini e in alcune zone dell’arenile appositamente attrezzate), sia nel numero, sia nella gestione che nei controlli, non è sufficiente che il tutto sia “sotto la vigile responsabilità degli accompagnatori” e non parlo solo dei controlli igenico-sanitari o di legge, ma parlo anche di gestione comportamentale dei gruppi, di interazioni intraspecifiche che nel mondo dei cani non sono cosi semplici ed intuitive. Questi spazi sono un’occasione unica per lasciare libero il proprio cane nell’ambiente cittadino, senza incorrere in sanzioni e soprattutto in sicurezza.

È indispensabile che tutti i cani possano quotidianamente muoversi, liberi dal guinzaglio e senza museruola, in un ambiente ricco di possibilità (dall’interazione intraspecifica al rapporto con l’uomo), perché questo porta a numerosi benefici, sia al cane che all’uomo.

Le aree di sgambamento, però non devono diventare terreno di conquista, ma devono essere gestite e non autogestite, si devono trovare delle figure qualificate ( referenti, responsabili di area) che regolano l’entrata dei cani, controllando la formazione dei gruppi e gestendo anche i tempi di permanenza e la turnazione, nei casi di cani problematici (può capitare che vi siano cani che abbiano problemi di socializzazione, accompagnati da proprietari inconsapevoli) che impediscono ad altri cani di usufruire dell’area.

Rimini è una città turistica e deve garantire, a chi decide di venire in vacanza da noi con i propri animali da compagnia, di poter vedere il loro cane correre in un giardino o di portarlo con se in spiaggia, è un servizio che si deve offrire è il nostro biglietto da visita ed è un passo in più verso il nostro obbiettivo comune, diventare un “ centro benessere “ per animali.



Conclusioni


Ritengo, infine, che ci dovrà essere in futuro una maggiore sensibilità dell’Amministrazione Comunale verso questa importante realtà del nostro territorio che è il benessere dei nostri animali, è un bene che va tutelato, seguito e favorito e le proposte di stasera vanno in questa direzione. Concludo portandovi questa considerazione su cosa è per me il cane… il cane non è una cosa che si acquista, non è un problema sanitario, non è una entità verso cui bisogna avere compassione, se lo vediamo cosi non riconosceremo mai il suo ruolo e il suo valore, il cane non è una spesa, il cane è un investimento per il futuro…

grazie per la vostra attenzione…



REBECCA


PLUTO

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