Traffico cuccioli dall'Est

La tratta degli animali

I paesi interessati a questo traffico sono  

 

 

ogni anno arrivano in Italia circa 30.000 cuccioli dall’Est con un giro di interessi che si avvicina ai 300.000 milioni di euro ( secondo i dati di mia conoscenza). 

Il traffico vede coinvolti allevatori e commercianti italiani che si rifornisce di cuccioli a basso costo dalle famigerate fabbriche di cuccioli, dove le femmine vengono fatte riprodurre ad ogni ciclo ( con forte debilitazione delle stesse) per poi, dopo partorito, essere tenute con i cuccioli dentro una gabbia come polli di batterie, mi viene da dire che in questa storia i cani non sono importati, ma deportati! 

Visto l’organizzazione che c’è dietro questo fenomeno, questo problema può essere definito un vero è proprio traffico in cui la merce è costituita da animali vivi, e dove esiste una lunga catena di connivenze. 

I cuccioli arrivano in Italia all’età di circa 30  giorni ( dai 15 a 20 gg) vengono quindi tolti dalla madre quando non è ancora finito lo svezzamento e con gravi conseguenze comportamentali future ( controllo del morso e gerarchizzazione alimentare) che andranno ad invadere anche la problematica aggressività. Il  concetto di base che viene seguito è che prima vengono portati in Italia, più facile è per il negoziante poterli vendere, facendo leva sugli aspetti neotenici ( infantili) del cucciolo. Inoltre questi cuccioli vengono venduti a costi molto bassi, rispetto a quelli che provengono da allevamenti seri, considerando che il costo di acquisto si aggira sui 30-60 euro e quello di vendita varia dai 350- ai 1500 si comprende l’entità del giro d’affari che c’è dietro. Poca cosa se su 100 cuccioli comprati solo una 20 ina sopravviveranno, il guadagno sarà senz’altro buono e  ammortizzerà il mancato ricavo dei cuccioli morti. 

Inoltre gli allevatori, tramite ricette di Veterinari compiacenti, somministrano a questi cuccioli, immunoglobuline- stimolanti – antibiotici, questo per fare in modo che i cuccioli in vetrina per qualche giorno possano sembrare arzilli e in buona salute, questo almeno fino a quando dopo il periodo di incubazione della malattia ( circa 15-20 gg) non cominciano a comparire i primi segni di malattia e il cucciolo viene portato dal Veterinario da cui poi scaturiranno altre spese per il proprietario. 

Ci sono poi commercianti che si approfittano del buon senso e dell’amore che molti acquirenti hanno per queste creature vendendo il cucciolo malato e quindi con le medicina al seguito. 

Non finisce qui…si potrebbero avanzare anche dubbi sulla razza degli animali comprati e spesso quando il cuccciolo cresce si possono presentare delle sorprese sugli standar di razza e sulle tendenze di carattere di una determinata razza ( Rotw timidi, Beagle aggressivi) questo a dimostrazione che gli accoppiamenti spesso sono fatti a caso. Il consigli quindi è sempre quello, prima di comprare un cucciolo, rivolgersi per una consulenza al proprio veterinario e evitare allevamenti che non danno garanzie di trasparenza, tipo una garanzia scritta per un periodo di tempo di 20-30 gg. 

Bisogna diffidare degli allevatori che ti fanno firmare una garanzia in cui prevedono clausole in caso di malattia e morte…( perché dovrebbe morire!) e che vogliono che la prima visita sia effettuata dal proprio veterinario ( gratuita) se cosi non fosse decadrebbe la garanzia. Inoltre ci sono clausole che dicono che il cane può essere sostituito entro gli 8 gg, come fosse un elettrodomestico ( in cui il periodo è più lungo), ma l’allevatore sa bene che una volta entrato in casa il cucciolo non verrà più restituito, gioca in pratica sui sentimenti… 

Considerando l’età reale dei cuccioli è chiaro che sono privi di vaccinazioni compresa quella antirabbica, visto che si fa quando hanno tre mesi ( possono muoversi a tre mesi e 21 gg), e comunque provvisti di passaporto con riportata data di nascita falsa e vaccinazioni non effettuate sono presenti solo le fustelle false, è chiarò che in questo caso è necessaria la complicità del Veterinario locale che falsifica i passaporti. Il veterinario di frontiera, purtroppo si dice, non può fare nulla per fermare questo commercio, perché viene presentato un documento ufficiale in cui il Veterinario del luogo afferma che il cucciolo ha tre mesi e tutto è in regola e ( sembra) non ci sia nessuna modalità per dimostrare il contrario. 

Chiaramente le figure Italiane che intervengono in questo traffico, non sono solo allevatori o commercianti disonesti, ma anche Veterinari compiacenti che danno una mano a questo commercio convertendo il passaporto falso con un regolare libretto sanitario Italiano, facendo di fatto sparire l’origine del cucciolo. 

Una volta superata la frontiera, questi cuccioli vengono trasportati  a bordo di TIR stipati in gabbie e in mezzo ad altre merci, inutile dire che questo ambiente favorisce la diffusione di malattie virali, come la gastroenterite emorragica, la parvovirosi, il cimurro che se non uccideranno il cucciolo durante il trasporto, la faranno pochi giorni dopo il suo arrivo. Durante il tragitto ci sono delle fermate e sembra che a Reggio Emilia ci sia un grande centro di smistamento. La consegna dei cuccioli viene fatte in autostrada nelle aree di servizio. Consideriamo che durante il viaggio la metà muore, il 30-40% muore dopo una decina di giorni, il restante resterà sofferente ma con le cure si riesce a far vivere, cura che poi spesso sono a carico di chi compra. 

Per cercare di contenere prima ed eliminare il problema è necessario far diminuire la domanda di questi cuccioli e quindi fare in modo che il mercato si fermi, quindi è importantissimi l’informazione. Anche Internet alimenta questo traffico, tramite la rete si telefona ad un cellulare e il cucciolo viene portato a domicilio o ad un casello autostradale e di questi animali non si sa nulla e non si hanno garanzie. 

Il problema di questi traffici è anche sanitario, visto che nell’est europeo la rabbia è ancora endemica e il rischio che vi sia un suo rientro in forma urbana (  silvestre purtroppo c’è già) è alto. 

 

Una regola per tutte…non comprare cani ad un prezzo troppo inferiore del suo valore. 

 

Anche in Italia esiste un triste fenomeno, il traffico di cani dai canili italiani al Nord Europa in particolare verso Austria, Svizzera e  Germania. Succede che molti cani presenti nei canili italiani, vengono trasportati tramite camion in queste sedi a scopo di sperimentazione o di rivendita presso i canili di questi paesi. In Italia chi vuole adottare un cane dal canile lo fa gratuitamente, mentre in questi paesi la gratuità non esiste, chi vuole adottare un cane lo fa pagando, ovviamente il canile tedesco è incentivato alla rivendita di questi cani, e si trova spesso senza animali  e per incrementare il suo giro di affari si accorda con associazioni italiane che ricercano sul territorio, sembra questo succeda in particolare nel sud Italia. Quello che è triste che spesso vengono richiesti dei fondi per il mantenimento di questi cani che, apparentemente risultano essere tenuti nei canili italiani, ma che in pratica non ci sono più e sono da anni all’estero. 

L’esempio di quella persona che ha fatto adozione a distanza per aiutare un cane tenuto in un canile e ad un certo punto si è sentito di conoscerlo… da qui la sorpresa quando gli viene detto che è stato trasferito in un'altra struttura perché malato. Chiede l’indirizzo di questa struttura, ma non gli viene dato avallando diverse scuse. Insospettito fa una denuncia e dopo 5 giorni il cane è ricomparso dal canile. Dalla investigazione nata dalla denuncia ( Indagine della procura), si è scoperto che il canile vendeva cani diretti in Germania che a sua volta li vendeva ad industrie farmaceutiche a scopo di sperimentazione. In ogni caso le foto di quei cani rimanevano sul sito internet dove continuavano a chiedere soldi per il loro mantenimento. Ho fatto un esempio ma sono tante le persone che hanno subito questa esperienza. In questi traffici c’è la convivenza di canili anche accreditati presso i Comuni e dall’altra parte ci sono associazioni animaliste non serie. Quindi maltrattamento e danno alle Pubbliche Amministrazioni. I Comuni, infatti, mantengono ogni cane in canile pagando la diaria e lo fanno per cani che non ci sono più, questo è chiaramente un danno. Inoltre ci sono denari sottratti, destinati a queste strutture dalla Comunità Europea che non vengono utilizzate nella migliore della maniera. 

 

Ci sono altre problematiche, ma per ora mi fermo qui… vi metto il link per chi avesse voglia di leggerlo il     Manuale per le procedure di controllo sulle movimentazioni di cani e gatti nella UE   

                                           https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2603_allegato.pdf


Il manuale è nato dalla collaborazione tra ministero dell’interno la FNOVI e LAV ( lega antivivisezione). 

Questo manuale ho la funzione sia di comprendere tutto il complesso quadro normativo che regola gli scambi commerciali di cani e gatti tra gli stati membri che di dare un arma in più, di agevolare in pratica l’attività di controllo dei Veterinari Ufficiali che fino adesso sono stati spesso solo testimoni delle conseguenze sanitarie della movimentazione illecita di cuccioli dall’est. 

Questo manuale è il frutto di due anni di lavoro di un gruppo ristretto di medici veterinari, avvocati, agenti di organi di polizia e di altre professionalità che partendo dai punti deboli nella lotta al contrasto del traffico illecito di cuccioli di cani e gatti dai paesi dell’EST Europa li hanno eliminati realizzando un manuale unico ed efficace. Basta pensare alla Legge 4 / Nov/2010 n. 201 che finalmente istituisce il reato di traffico e di introduzione illecita di animali da compagnia e alla vastità delle sue conseguenze di applicazione. Questa è una legge di Ratifica ed esecuzione della convenzione Europea per la protezione degli animali da compagnia e norme di adeguamento interno. 

 

Mi raccomando! Informazione! 


Corriere Romagna sez. Rimini