PARCO CANILE

Rimini è pronta 

                                                                               

Rimini 29.11.2022   

                                                        

                                                                                                                                 Egr. Sig. Sindaco Comune di Rimini

                                                                                                                                                                                                                                                  

Interrogazione di estrema urgenza con richiesta di risposta scritta entro 5 giorni.     

Dalla gestione inadeguata del Canile Comunale alla creazione innovativa del “Parco Canile” a Rimini. 

Il sottoscritto Consigliere Comunale Gioenzo Renzi,  

premesso che 

Il 14 agosto 1991 è stata approvata dal Parlamento la legge n. 281, legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo, secondo la quale “lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali d’affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale, di tutelare la salute pubblica e l’ambiente”;  

ritenuto che 

a 30 anni da tale legge, dobbiamo riscontrare che l’attuale struttura del canile comunale di Rimini, non riesce a svolgere pienamente le sue funzioni, tra cui quella morale, nei confronti degli animali rifiutati dalla società, con la conseguenza, per molti, di rimanere “prigionieri”, nel canile, per tutto il resto della vita, a spese dei contribuenti Riminesi; 

è fondamentale garantire a tutti gli animali, oltre a un adeguato livello di benessere, il “well-being”, ossia la capacità di esprimere “quello che sono”, secondo il loro naturale comportamento (etogramma); 

è necessaria una reinterpretazione dell’idea di canile: 

non più una struttura emarginata, come quella attuale, dove i cani vengono tenuti e mantenuti dentro a box, paragonabile a un “lager”; 

bensì un “PARCO CANILE” centro di servizi cinofili inteso come un polo di aggregazione sociale con attività educative, di sensibilizzazione e consulenza (con la collaborazione delle associazioni animaliste), dotato di più ampi e migliori spazi di vita per i cani ospitati e nel quale sviluppare la relazione uomo-animale, con la finalità di facilitare il processo adottivo assistito; 

tale struttura potrebbe essere realizzata su terreno di proprietà comunale, tramite finanziamenti Regionali (di cui il nostro Comune non ha beneficiato, ricordando che l’attuale canile è sito su terreno privato per il quale il Comune corrisponde affitto); 

il “PARCO CANILE” sarebbe finalizzato e funzionale a ridurre il tempo di permanenza dei cani nel canile, con conseguente risparmio di risorse per il mantenimento di tali animali; comprenderebbe attività commerciali tipo toelettature, negozi di alimenti, pensioni per cani, un forno crematorio, un cimitero per animali, ecc., che consentirebbero, almeno in parte, un’autonoma sostenibilità finanziaria; 

all’interno di tale parco sarebbe inoltre possibile attuare una gestione comportamentale, differenziata e autonoma, dei cani; 

ricordiamo che secondo uno studio dell’Università di Milano i problemi comportamentali insorgono nel 51% dei cani entro la prima settimana dalla presenza nel canile, per il 19% entro il primo mese e il 30% dopo il quarto mese. Sulla base di questi dati sarà importante effettuare visite comportamentali, a tutti i cani presenti in canile e verificare il loro indice di adottabilità, prevenendo l’insorgenza di patologie comportamentali, che influiranno sulla possibilità per un cane di essere adottato o meno;  

chiede 

                                                     

                                                            Gioenzo Renzi  


La risposta, in Consiglio Comunale, dell'Assessore Mattei è stata trascritta integralmente.

" Parto dal tema della gestione degli animali, la gestione che viene fatta ad oggi è corretta ad hoc soprattutto se si considera gli spazi di cui il nostro canile e la cooperativa sociale che al momento la gestisce dispone. 

Sono degli spazi non i più auspicabili, comunque, ad hoc autorizzati dall’asl anche con dei controlli periodici, quindi per gli spazi che hanno in concessione la gestione che viene fatta da parte della cooperativa è eccellente, mi stupisce sentire qualcosa in contrario perché è la prima volta che mi capita. 

Gli educatori e il restante personale lavorano in maniera corretta e con passione ed esistono figure professionali di diverso tipo e vengono proposte anche tante attività extra di sensibilizzazione a partire da open day, attività con le scuole, come proponeva lei già ci sono attività di auto finanziamento tramite gadtet e altro, passeggiate comuni per coinvolgere la cittadinanza, quindi ci sono tante iniziative. 

Inoltre essendo una cooperativa sociale vengono inseriti anche soggetti svantaggiati e i volontari e le volontarie che qui operano vengono tutti i tutte formati. 

Ovviamente nel canile attuale ci sono dei box, perché questo è richiesto dalla legge regionale ? ( come mai a parma non ci sono? Stessa legge regionale)  e non per questo può essere considerato al pari di un lager, le condizioni di benessere sono garantite. 

Il tema dei cani che purtroppo rimangono, permangono per un tempo prolungato all’interno del canile è legato principalmente, al tema dei sequestri giudiziari è una quesione complessa su cui oltretutto c’è il segreto, non si può sapere il nome del proprietario, attualmente abbiamo 20 cani provenienti da sequestri giudiziari, spesso sono quei cani con problemi comportamentali perché provengona da situazioni di maltrattamento, razze che tendono se non adeguatamente addestrate ad avere comportamenti aggressivi ( ? razze? Non dipende dalla razza). Attualmente abbiamo 20 cani di questo tipo che non sono adottabili perché appunto soggetti a sequestro. Quindi principalmente le adozioni permanenti in canile, perché appunto non possiamo adottarle sono legate a questo. 

Arrivo alla situazione del nuovo canile, nel 2019 non abbiamo partecipato al bando regionale perché al momento non era ancora nell’idea dell’amministrazione di pensare ad una nuova struttura, non avevamo ancora i rilievi, il progetto, non avevamo fatto i vari incarichi era ancora troppo precoce siamo arrivati al 2022, perché ci sono stati vari vincoli come lei a citato dal punto di vista urbanistico, dettati dalla provincia e quindi Istituzioni superiori che non dipendono dal comune stesso, che al momento però, buona notizia sembrano essere oltrepassate, è stata trovata una soluzione urbanistica in accordo con la provincia perciò ci stiamo avviando verso questa progettazione che prevede il gattile che è una struttura che il comune ancora non ha e il canile poi, ovviamente sarà un progetto all’avanguardia un parco canile 

Tengo a precisare che abbiamo visitato un modello di parco canile tra i migliori in europa quello di milano insieme all’assessore ai lavori pubblici e poi ne abbiamo visitati altri due canili in regione di cui un parco canile, quello di parma, per capire sia dal punto di vista gestionale che strutturale quali siano le soluzioni migliori 

Verrà costruito con dei criteri di sostenibilità sia a livello architettonico che strutturale, non avrà tutte le strutture da lei richieste, prima citava attività che potevano rendere sostenibile economicamente l’attività del canile vari negozi, questo non sarà possibileper motivi urbanistici nell’area dobbiamo garantire l’impermeabilità del suolo e quindi non si potrà costruire ulteriormente, questo glielo dico già. 

Sul tema del veterinario comportamentalista sicuramente faremo una valutazione perché una figura utile non essenziale, tanto che non mi risulta che nessun canile nel nostro paese disponga di questa figura se non in per consulenze specifiche su casi molto particolari. Ed anche in un ottica dei risparmi sui costi faremo una valutazione, ma in questa fase sarà difficile. 

Per concludere l’aggiorno sul nuovo canile 

Già nel 2020 sono atti affidati acuni incarichi per avviare il progetto e sono in corso di affidamento proprio in questi giorni, la demolizione e la rimozione dei detriti di terreno, intorno agli edifici già esistenti e la relazione idrogeologica e la campagna ogiognostica, la fase successiva sarà quella di progettazione". 


Corriere Romagna sezione Rimini

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Il dott. Vergoni: "Il canile che verrà sarà già vecchio e senza futuro" 

 

"Ho avuto modo di seguire l’interrogazione comunale del capogruppo di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi, sulla necessità di abbandonare l’ormai inadeguato canile rifugio figlio della 281/91 e orientarsi verso il Parco Canile, già realtà positiva in molte città come Milano, Firenze, Perugia, Parma ecc. 

L’impressione che però ho avuto, dalla risposta all’interrogazione da parte dell’Assessora Mattei, è quella di una resa ancora prima di combattere, infatti, pur ammettendo che ci sia un disagio per i cani, legato agli spazi che non sono quelli auspicabili, lo accetta, perché in fondo va tutto bene. 

Intendiamoci, il problema non è di chi tutti i giorni lavora in canile, mettendoci l’anima per portarlo avanti, il fatto è che sia da un punto di vista gestionale che strutturale questa idea di canile non è più al passo, né con quello che gli chiede la società, né con quello che gli chiede il cane e cioè di far parte del nostro tessuto sociale. 

Vede Direttore, Rimini sta costruendo il suo “nuovo” canile che però, appena finito, sarà già vecchio e senza futuro, con la sua solita struttura modulare fatta di tanti box isolati tra loro e anche se avrà i rubinetti d’oro, le canaline di scolo all’avanguardia, resterà sempre un luogo dove i cani saranno detenuti e non ospiti, dove si continuerà a spendere soldi pubblici per mantenerli a vita dentro strutture contenitive, mentre si dovrebbe lavorare per valorizzarli in strutture riabilitative. 

Infine, vorrei cogliere l’occasione per chiarire il rapporto tra il canile e la figura del medico veterinario comportamentalista. In una struttura dove la quasi totalità dei cani soffre di patologie comportamentali, date dalla contenzione e/o dal loro vissuto è necessario che vi sia stabilmente una figura in grado di curare e prevenire questi stati di sofferenza, che non possono essere gestite da educatori cinofili, in quanto curare un animale malato (la patologia comportamentale è una malattia) è un atto medico. Quindi quando l’Assessora Mattei dice che la presenza del medico veterinario comportamentalista in canile “è utile ma non essenziale” non ne sta riconoscendo il ruolo nella cura del loro benessere, sarebbe come dire che in un reparto di cardiologia la presenza del cardiochirurgo è utile ma non essenziale. 

La funzione del canile dovrebbe essere scritta al neon,” Entra e adottami”, e per questo credo fermamente che il canile che funziona sia quello senza cani, mentre il suo orientamento è costruire relazioni equilibrate e cittadini responsabili. Il parco canile può farlo perché è nato per questo e rappresenta la naturale evoluzione del canile rifugio". 

Dott. Fabio Vergoni 

 


Corriere Romagna sez.Rimini

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