Il Dipartimento Tutela Animali di Fratelli d’Italia può svolgere diverse funzioni importanti, tra cui:
Sviluppare e promuovere politiche e proposte legislative a favore del benessere e della protezione degli animali.
Funzionare come un osservatorio per migliorare il benessere animale.
Agire da un punto di vista legislativo, creando leggi che contrastino le crudeltà contro gli animali in tutti i luoghi in cui vivono.
Controllare e migliorare le condizioni degli animali contro ogni forma di maltrattamento.
Fornire supporto alle pratiche di adozione responsabile.
L’obiettivo è il controllo e il miglioramento delle condizioni degli animali e la lotta contro ogni forma di maltrattamento, oltre a promuovere le adozioni responsabili.
Una parte importante del nostro lavoro sarà dedicata alla sensibilizzazione ed educazione sul rapporto con gli animali, attraverso campagne di informazione, eventi pubblici e collaborazioni con le scuole e altre istituzioni educative.
Sarà inoltre importante lavorare con associazioni e organizzazioni di protezione degli animali mediante tavoli di lavoro, convegni e progetti.
Ricordiamo che il dipartimento può anche raccogliere segnalazioni da parte dei cittadini per la lotta contro ogni forma di maltrattamento animale.
Comunicare con le istituzioni governative e legislative per ottenere modifiche delle leggi e investimenti a favore della tutela animale. Questo può includere incontri con parlamentari, presentazione di emendamenti legislativi e partecipazione a dibattiti pubblici.
In sintesi, il Dipartimento Tutela Animali di Fratelli d’Italia ha un ruolo cruciale nel promuovere e difendere i diritti degli animali attraverso una combinazione di legislazione, educazione, collaborazione e azione diretta.
Urgente Appello del Dipartimento Benessere Animale di FdI Rimini - Verso un Futuro Senza Coercizione nell'Educazione Cinofila: Proposte per l'Amministrazione
In qualità di responsabile del Dipartimento Benessere Animale, desidero evidenziare l'importanza di superare definitivamente i metodi coercitivi nell'educazione e nell'addestramento dei cani. Riteniamo fondamentale che l'amministrazione si impegni attivamente nella promozione di pratiche etiche e scientificamente valide.
Crediamo che le seguenti azioni sarebbero particolarmente utili per l'amministrazione:
Valutare l'implementazione di ordinanze e regolamenti comunali che definiscano chiaramente i metodi e gli strumenti coercitivi inaccettabili, promuovendo al contempo le alternative gentili.
Investire in campagne di informazione e sensibilizzazione per educare i cittadini sui danni dei metodi coercitivi e sui benefici dell'approccio basato sul rinforzo positivo.
Facilitare l'organizzazione di corsi di formazione e aggiornamento per educatori cinofili e proprietari di cani, coinvolgendo Medici Veterinari Comportamentalisti e specialisti qualificati del settore.
Considerare l'implementazione di un sistema di monitoraggio e supporto per i centri di addestramento, al fine di incentivare l'adozione di pratiche rispettose del benessere animale.
Promuovere la collaborazione con le forze dell'ordine locali per garantire il rispetto delle normative sul benessere animale, con particolare attenzione alla prevenzione e al contrasto dell'uso di metodi coercitivi.
Esplorare la possibilità di creare un registro comunale degli educatori cinofili che aderiscano a un codice etico orientato ai metodi gentili, fornendo così un punto di riferimento affidabile per i cittadini.
Il Dipartimento Benessere Animale si rende disponibile a collaborare attivamente con l'amministrazione per la realizzazione di queste proposte. Crediamo che un impegno congiunto sia essenziale per costruire una comunità in cui il benessere animale sia una priorità condivisa.
Dott. Fabio Vergoni
Dipartimento Tutela Benessere Animale (FdI Rimini)
Benessere Animale: L’Importanza della Legge Quadro 281/91 e il Suo Impatto Oggi
Nel 1991, con l'introduzione della Legge Quadro 281/91, lo Stato italiano fece un passo avanti storico nella tutela dei diritti degli animali. Questa legge segnò un importante cambio di rotta nel modo in cui il nostro paese si prendeva cura degli animali, introducendo il concetto fondamentale di "benessere animale". Per la prima volta, il maltrattamento e l’abbandono venivano condannati, mentre si promuoveva la corretta relazione tra uomo e animale. Una vera e propria rivoluzione rispetto al passato.
Prima della sua promulgazione, la situazione dei cani randagi era drammatica: dopo soli tre giorni dalla cattura, questi animali venivano sottoposti a eutanasia. Con la nuova legge, invece, si iniziò a proteggere gli animali abbandonati e a garantire loro la possibilità di una vita dignitosa, rifiutando soluzioni crudeli come l'eutanasia sistematica e puntando invece sulla gestione responsabile dei rifugi.
L'innovazione della Legge 281/91 risiedeva non solo nella condanna esplicita della crudeltà, ma anche nell’impegno verso la promozione di una relazione equilibrata e rispettosa tra l'uomo e l'animale. Tuttavia, a distanza di oltre trent'anni, il bilancio attuale non può essere considerato pienamente positivo.
Uno degli aspetti che desta maggiore preoccupazione riguarda i canili, che spesso operano principalmente come strutture sanitarie e non riescono a rispondere in modo adeguato alle esigenze emotive e comportamentali degli animali ospitati. Questi spazi, pur fondamentali nella gestione dell’emergenza randagismo, non riescono a soddisfare appieno l'obiettivo di benessere che la legge intendeva promuovere.
Ma qual è la causa di questo stallo? Uno dei fattori principali è la profonda trasformazione del rapporto tra uomo e cane avvenuta negli ultimi decenni. Un tempo, il cane viveva prevalentemente nelle campagne ("canis domesticus hortensis"), spesso relegato a guardiano dei cortili o dei giardini, con uno spazio definito e ruoli specifici. Con l'industrializzazione e il cambiamento della società, il cane è diventato sempre più un membro della famiglia, arrivando a condividere gli spazi interni della casa, persino il letto "cubans canis familiaris ( o meglio italianizzato "canis domesticus lectularius").
Questa evoluzione del ruolo del cane nella vita delle persone ha reso ancora più centrale la necessità di un approccio etico e morale nella cura degli animali. Oggi, la funzione morale e affettiva che il cane riveste non è più un semplice accessorio, ma una componente fondamentale della relazione uomo-animale. Tuttavia, la Legge Quadro 281/91, pur avendo segnato un progresso significativo, non riesce più a rispondere pienamente alle nuove esigenze e sfide della società odierna.
In un contesto in cui la dimensione affettiva e morale del rapporto con il cane è diventata essenziale, è necessario un aggiornamento normativo che tenga conto di queste trasformazioni e metta al centro non solo la salute fisica, ma anche il benessere psicologico e sociale dell’animale. Solo così potremo garantire che la tutela degli animali sia al passo con i tempi e con il loro crescente ruolo nelle nostre vite.